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Breve sunto sociale dell'America anni '50

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Messaggio  Turmold Cornorosso Gio Apr 18, 2013 12:59 pm

Corre l’anno 1957. Ottobre.
L’America, sotto la guida repubblicana di Eisenhower conosce un periodo felice e rigoglioso, con un’economia in forte espansione e l’arrivo di una tecnologia alla portata di tutti.
Inizia il baby boom e con questo un periodo devoto al consumismo più sfrenato più che all’investimento.

Il comune denominatore negli anni 50 rimane pur sempre la paura.
Il terrore dell’arrivo del comunismo allarma il cittadino americano tanto da portare con sé il dubbio che la minaccia si sia già infiltrata tanto nel potere quanto nel popolo stesso.
La Russia, così lontana e così poco conosciuta rimane il nemico pubblico numero uno.
Grande, potente, con pensieri così pericolosamente radicali da minare la tranquillità americana, la Russia è anche potente tecnologicamente.
Di lì a pochi anni la Russia avrebbe sconvolto i giornali mondiali con la notizia del compagno Jurij Gagarin come primo uomo ad andare nello spazio con la celebre frase “Non ho visto nessun Dio lassù”.
Da oltre oceano si sentono strane voci di centrali nucleari e ordigni capaci di spazzare via intere civiltà.
L’atomica, regalo di Oppenheimer, incombe come un macigno che nessuno sa scrollarsi via.
Il terrore che basti un pulsante perché la bomba A sconvolga milioni di vite è pura angoscia.
Per questo il comunismo è visto come un male della società e lo è anche tutto ciò che non è americano.

La verità è che la retorica di libertà e democrazia della Guerra Fredda è particolarmente distante dalla realtà di grandi fette della popolazione, come gli afro-americani, che continuano a soffrire di discriminazioni sociali, economiche e politiche.
Il senso di unitarismo societario bianco unito all’ideale di eugenismo è ancor più marcato dalle leggi Jim Crow, emanate alla fine del secolo precedente e a tutt’ora vigenti anche se l’episodio dell’arresto di Rosa Parks del ’55 apre le porte a un movimento più ampio.
Quello di Martin L. King.
Le etnie più colpite sono afro-americani, asiatici e latino-americani.
A questi è proibito l’accesso a ristoranti, parrucchieri, negozi ed altri servizi pubblici di esclusivo appannaggio dei bianchi. Vi è addirittura separazione delle fontane d’abbeveraggio.
Il linciaggio raramente viene perseguito dalla legge anzi in alcuni contesti è premiato dallo stesso Stato.
Il potere bianco si fa forte anche grazie a gruppi quali il Ku Klux Klan ben presente ancora in quegli stati dove il pregiudizio è ancora difficile a morire.
La Louisiana su tutti. Terra schiavista per eccellenza insieme all’Alabama.

New Orleans ne è la capitale.

Una città vibrante e colorata, piena di magia (sulle rive del Mississipi il vodoo e la magia nera, generate dall’ignoranza e la superstizione sono ancora molto in voga in questi anni) e culla della musica jazz e primo embrione del rock.
Sono gli anni in cui New Orleans perde il suo primato di metropoli del sud, cedendo il passo ad altre come Dallas o Huston.
Alcune canzoni r&b, grazie anche all’appoggio di nuovi mezzi di comunicazione di massa, riescono ad avere un discreto successo, grazie anche alle trasmissioni per radio, come ad esempio the Orioles - “It’s too soon to know” o Louis Jordan “Early in the morning”.
L’america si unisce sotto la mediaticità.
Il Jazz, già presente dai primi decenni del 900 si fa forte anche del contributo di artisti come Louis Armstrong, Thelonious Monk e Miles Davis, che due anni più tardi pubblicherà uno dei capisaldi del genere: Kind of Blues.
Gli afro americani in questo contesto sono visti sotto una strana luce di amore-odio dai connazionali.

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Dov’è il posto per Jim Crow

Su questa giostra?

Signore, perché io voglio salire.

Giù nel Sud, da dove provengo,
Bianchi e negri
Non possono sedersi uno accanto all’altro.

Giù nel Sud, nel treno
C’è una carrozza apposta per Jim Crow
Sulle corriere ci mettono dietro,

Ma qui non v’è un retro

Per una giostra!
Dov’è un cavallo
Per un bambino negro?

C'è una carrozza per Jim Crow.


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